un nuovo collega

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  1. Clarissa Clary Fray
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    Clarissa era davvero felice quel giorno. Era arrivato il nuovo insegnante di Aritmanzia e aveva avuto modo di vederlo al banchetto di inizio anno; tuttavia non era riuscita a parlare con lui per conoscerlo meglio. Decise allora di andare a trovarlo nel suo studio. Trovò facilmente l'aula - ormai Hogwarts non aveva segreti per lei - e salendo la scaletta a chiocciola busso alla sua porta.

    toc toc

    - Spero di non disturbarlo, magari sta preparando le sue lezioni.-

    Attese, sperando di ricevere una risposta positiva che dimostrasse che era dentro il suo ufficio. Non riusciva a capire perchè, ma quell'uomo aveva un nonchè di affascinante..
     
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  2. Josh Wright
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    Chino sulle pergamene, Josh Wright stava eseguendo una predizione aritmantica circa lo stato di un certo evento futuro. Una serie di numeri scarabocchiati velocemente riempiva la pergamena in cima alla pila, mentre l'ansia di conoscere il risultato da interpretare cresceva esponenzialmente al ritmo della frequenza cardiaca. Passava ore ed ore nel suo ufficio, solitario com'era, per la sua vocazione - chiamala ossessione Josh! - alla ricerca dell'essenza della realtà, tanto da non mescolarsi mai con gli eventi e le folle che caratterizzavano la Scuola di Magia e Stregoneria più famosa della Gran Bretagna. Tuttavia, quel giorno, un improvviso rumore alla porta segnò l'interruzione del lavoro; un profondo sbuffo si propagò nell'ufficio, dopodiché con il suo tono freddo e distaccato si rivolse all'interessato.
    - Avanti! -
    Sperava vivamente che, qualunque fosse la questione, si sarebbe risolta nel breve tempo possibile.
     
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  3. Clarissa Clary Fray
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    Una voce dall'interno le diede il permesso di entrare nella stanza.

    "Permesso?" chiese timidamente, facendo capolino con metà del busto. Aveva sempre il timore di disturbare.

    "Ciao Josh, sono Clarissa, l'insegnante di Erbologia e Antiche Rune." Sembrava quasi una frase detta per giustificare la sua presenza li. In effetti sarebbe stato strano vederla in uno studio simile a quello.. pieno di pergamene scritte, numeri infiniti che cifravano chissà quale messaggio.. e la poca luce che entrava nella piccola stanza.. a lei piaceva il sole, l'aria aperta.. ma non ci pensò in quel momento.
    "Non abbiamo avuto molto modo di presentarci al banchetto di inizio anno e così sono passata per conoscerti e dirti che se hai un qualsiasi problema puoi chiedere tranquillamente." Mentre finiva di parlare si fece sempre più dentro la stanza fino a chiudersi la porta alle spalle, senza accorgersi che aveva lasciato un lembo della tunica incastrata nello stipide della porta. Indossava una tunica verde, non molto accesa, ma elegante e comoda al tempo stesso; maniche che arrivavano al gomito e che ricadevano a campana come lacci di liane. I capelli legati in una crocchia retta dalla bacchetta infilata proprio dentro che reggeva il tutto. Poteva sembrare strana ma lei cosi si trovava bene con se stessa.
    Fissò il collega in attesa che dicesse qualcosa e colse l'occasione per osservarlo meglio. Era un bell'uomo, molto affascinante. La barba non troppo lunga che gli copriva il mento e parte delle guance. Da sotto la tunica riusci a capire che aveva delle braccia forti e si chiese se prima di insegnare avesse svolto qualche altro tipo di lavoro.
    "Comunque non volevo disturbare.. e se l'ho fatto ti chiedo perdono.." Aggiunse poi, notando lo sguardo accigliato del collega.
     
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  4. Josh Wright
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    Una donna si apprestò ad aprire la porta.
    - Accomodati pure, Clarissa. - disse Josh, facendo un cenno della mano dopo aver posato la piuma nel calamaio.
    Non si aspettava una visita da una sua collega, dopotutto egli non aveva mai avuto alcun rapporto con il resto del corpo insegnanti, ma quale fosse il motivo non poteva negare la sua disponibilità.
    Wright allora poggiò comodamente sullo schienale, incrociando le braccia sull'addome. Non era in condizioni presentabili a causa della sua barba sempre trasandata e gli occhi un po' rossi per la stanchezza; se non fosse stato per la tunica, sotto la quale si intravedeva un'elegante camicia blu notte e un paio di calzoni neri, sarebbe stato facile scambiarlo per un mago pezzente di Notturn Alley. La collega, dal canto suo, si era presentata in veste elegante con un'acconciatura che non lasciava per nulla a desiderare; tuttavia, aveva distrattamente chiuso la porta lasciando che lo strascico rimanesse incastrato. Fu facile per l'Aritmante prendere in mano la tredici pollici e far scattare nuovamente la serratura così d'allentare la presa del legno ed evitare che il vestito venisse stracciato. Sarebbe stato un vero peccato per la donna.
    - La prossima volta stia attenta al vestito, non vorrà mica rimanere nuda di fronte un uomo? - convenne Wright, richiudendo la porta.
    - Non disturba affatto. mentì, quasi gentilmente. Doveva farlo perché se eventualmente ci fosse stato un problema al Castello non avrebbe potuto mandar via la collega. Quindi, si caricò di pazienza e tralasciò la sua predizione, che al quel punto non srebbe stata più veritiera. Appallottolando la pergamena, quasi a scaricare il nervosismo, Josh Wright si rivolse nuovamente all'Erbologa.
    - Immagino lei debba parlarmi di qualche problema. Gradisce del té o si intrattiene per poco? -
    Avrebbe gradito la seconda opzione, certo, ma avrebbe potuto approfittare di quella pausa per rinfrescare la mente prima di ricominciare il lavoro.
     
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  5. Clarissa Clary Fray
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    Non sembrava molto in forma, Josh, forse era talmente preso dal lavoro che neanche si aspettava visite e quindi poteva sembrare alquanto disturbato. Nonostante tutto le chiese se voleva un te.
    - Quest'uomo è molto strano. -
    "Gradirei volentieri una tazza di te, ma se ti disturbo non importa, anzi.. " lasciò la frase li... poi aggiunse: "Ah, e per favore dammi del tu. Già il lei degli studenti mi fa sentire più vecchia di quel che sono..". Sorrise ma lui non ricambiava... Si chiese se quell'uomo avesse mai sorriso in vita sua. Avrebbe voluto conoscerlo meglio ma in quel momento sembrava non volere nessuno in quella stanza.
     
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  6. Josh Wright
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    Fu la richiesta di Clarissa che fece alzare Josh dalla sedia. Aggiustata la tunica, il docente si recò all'angolo del suo ufficio, vicino la finestra, e dopo aver guardato il sole perdersi dietro una nuvola, impugnò la bacchetta. Un Incendio ben calibrato e preciso, il bollitore levitato sul fuoco e poi riempito con un Aguamenti e lasciò che l'acqua raggiungesse una temperatura adeguata. Tornò indietro, quindi, poggiando le mani sulla scrivania d'Ebano, guardando le iridi della collega.
    - Non mi ha...mi hai detto ancora cosa ti ha spinto a venire qui, Clarissa. - disse, trovando un'iniziale difficoltà a darle del tu.
    - Vuoi farmi davvero pensare che tu sia vecchia più di quanto tu possa sembrare. - aggiunse subito dopo, abbozzando un mezzo sorriso.

    Due minuti dopo, il vapore iniziò ad uscire rumorosamente dal collo del bollitore; Josh allora tornò al banchetto e, aperto un contenitore, si rivolse nuovamente alla Runologa.
    - Vediamo un po'... - pensò a voce alta, portando l'indice sul labbro inferiore - ..tè nero indiano o tè rosso? - domandò, prima di prendere la bustina.
     
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  7. Clarissa Clary Fray
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    Un abbozzo di sorriso era apparso sul viso del suo collega, e quellò bastò a farla sciogliere della tensione per la preoccupazione di averlo interrotto.

    "Oh beh, diciamo che mi tengo in forma" rispose "Te' indiano va bene grazie".

    Lo vide prendere la bustina dal contenitore. Aveva le spalle larghe e, come immaginava già dalle braccia notate prima, sembravano poter reggere il peso del mondo.
    Josh le chiese come mai era andata a trovarlo come se non glielo avesse detto già prima... "Sono venuta a conoscere il mio nuovo collega in quanto al banchetto non ne ho avuto modo" disse. In fondo era vero. A lei piaceva fare amicizia e conoscere gente nuova e poi da quando lo aveva visto seduto al tavolo degli insegnanti aveva avuto una strana sensazione.. come un'attrazione.. ma non fisica! - Clary siete pure sempre colleghi!- le disse una vocina dentro la sua testa. Ma no, non era quello, solo che non riusciva a capire cosa era. Motivo in più per conoscerlo meglio. "Ti chiedo perdono se ti sono sembrata invadente.. venire addirittura nel tuo ufficio.. " e abbassò un pò la testa.. Era rimasta in piedi ma non aveva voglia di sedersi, o almeno non di sua spontanea volontà.
     
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  8. Josh Wright
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    Il motivo di quella visita non era prettamente giustificato alle orecchie di Josh; egli, infatti, viveva in una sua distaccata realtà, secondo la quale bisognava agire in circostanze che richiedessero davvero un imperativo dettato da esigenze particolari. Sapeva, certo, che le persone non erano come lui e che tra loro esistevano quelli che potevano essere definiti cordiali, gentili o accoglienti, ma in un certo senso la loro apertura lo spaventava oltremodo, perché spesso quelle stesse persone potevano rivelarsi ambigue, di finto buonismo. Ne aveva conosciute molte e aveva imparato la lezione tanto da svoltare la sua stessa personalità.
    - Credo sia un traguardo molto difficile conoscere Josh Wright; in pochi ci sono riusciti. - rispose, fissandola con le iridi castane approfittando per scrutare meglio la sua persona.
    Al fischio del bollitore, segno che la temperatura dell'acqua aveva raggiunto l'ottimale temperatura, l'Aritmante lasciò la scrivania per completare la preparazione del tè.
    Preprarò un vassoio con due tazze in porcellana ognuna contente una bustina di tè nero, poggiò la zuccheriera e del latte, infine il bollitore e due cucchiaini.
    Quando fu tutto pronto, Josh sentì una leggera calura, forse dovuta al vapore dell'acqua, motivo per cui decise di sfilarsi la tunica e rimanere in camicia e pantaloni.
    - Fa caldo oggi, non trovi? - chiese giusto per non avere alcun momento di silenzio, mentre piegava accuratamente la veste per la sua maniacale ossessione.
    Una volta pronto il tutto, prese il vassoio e lo posò sul tavolo; versò l'acqua calda nelle due tazze e sedette di nuovo.
    - Nonostante le mie doti in pozionistica non siano calate, convengo che io non sia la persona giusta per mettere lo zucchero. Rischierei di addolcire fin troppo le persone. - dichiarò lui con la sua voce calma, notando che Clarissa ancora non aveva deciso di sedersi.
    - Guarda che la sedia accanto a te non é incantata in alcun modo. - aggiunse, sfoderando nuovamente la bacchetta in legno d'Ebano per spostare di poco la sedia e permettere alla collega di sedersi.
    - Prego... - la invitò, dunque, con un cenno della mano.
     
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  9. Clarissa Clary Fray
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    "Grazie" rispose Clary approfittando dell'invito per accomodarsi.
    Mentre lo fissava preparare il the lo vide togliersi la tunica ammiccando al caldo.
    "Si, oggi è una bella giornata di sole, ma forse è perchè ti stai prendendo tutto il vapore del the in viso!" aggiunse indicando la teiera e sorridendo dietro una mano con educazione. "Scusami, non intendevo ridere di te" aggiunse subito. Era molto maldestra a volte, ma almeno era se stessa. E questo era l'importante. Ci fu un momento di silenzio e decise di riempirlo: "Da quanto tempo studi questa materia? Sembra una cosa molto affascinante.." aggiunse vedendo i fogli appesi ai muri, i libri alle pareti e i fogli ammucchiati sul tavolo in un angolo. Le ricordava quando era piccola e studiava le rune che lei stessa creava, usava e insegnava agli altri. Erano parte di se, e alcune erano tatuate sulla sua pelle ma anche accuratamente nascoste sotto la sua tunica. Non a tutti poteva piacere. Prese la tazzina e mise lo zuccherò, girò e bevve un sorso. Mmm che bontà questo the! pensò tra se e se. Mentre beveva lo guardò di sottecchi cercando di capire cosa pensasse ma soprattutto se davvero le sue sensazioni di disturbarlo erano vere o no.
     
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  10. Josh Wright
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    Se c'era un punto debole, su cui far perno per rendere Josh Wright più aperto agli altri, quello era senza dubbio l'Aritmanzia. Materia insolita per gli studenti e poco considerata anche dal resto degli insegnanti, ma solo Josh, a quanto pare, non poteva essere certo d'accordo; lo scetticismo sull'arte aritmantica albergava nell'animo di molti, che credevano che essa fosse soltanto una sorta di aritmetica riadattata o, ancor peggio, un ramo della divinazione. Ma Josh avrebbe tenuto duro, aspettando lo studente brillante sul quale puntare e donargli tutto se stesso per indirizzarlo in un percorso pieno di esperienze che avrebbero certamente maturato la sua personalità. Quella sua ambizione a trovare il prescelto, forse, scaturiva da una mancanza, una mancanza che rendeva Wright un uomo vuoto: il desiderio di un figlio con il quale condividere e al quale tramandare l'Aritmamzia. Il problema rimaneva comunque trovare una donna, un problema davvero grande per l'insegnante.
    - Alla fine dei miei anni ad Hogwarts ho ottenuto tutti e tredici i M.A.G.O., un ricordo bellissimo devo dire. - sorrise alla donna, per poi sorseggiare un po' di tè.
    - Grazie a questi brillanti risultati avevo le porte aperte ovunque; tuttavia, un incontro con una Negromante mi fu fatale. Avevo vent'anni e da allora non ho più smesso di dedicarmi assiduamente alle predizioni aritmantiche. - spiegò brevemente, ma con un entusiasmo poco trasparente.
    - Tu, Clarissa, hai conseguito il M.A.G.O. in Aritmanzia? - chiese curioso dopo un altro sorso della devanda fumante. La guardò attentamente puntando le iridi sulle sue.
    - Ah! Visto che sei qui, posso chiederti un parere? - chiese, prendendo la pergamena sulla quale stava lavorando prima che la collega arrivasse.
    - Nauthiz... - sospirò - Quanto può essere mortale? -
    Era una runologia e in quel frangente le sarebbe stata davvero utile. Certo, aveva studiato Antiche Rune, ma avrebbe preferito non dover recarsi in biblioteca per consultare tomi su tomi nel reparto proibito.
     
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  11. Clarissa Clary Fray
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    Era interessante ascoltare la sua storia, molto di più lo era la sua voce: aveva un qualcosa di rilassante e... sicuro. Mosse leggermente la testa, in modo quasi invisibile, per scacciare pensieri che potevano infastidire, e si preoccupo di rispondere al collega: "Ad Aritmanzia ho preso un Oltre ogni previsione.. Diciamo che non mi sono impegnata molto, ero più impegnata a prendere Eccezionale ad Antiche Rune e Erbologia che sono alla fine le materie che insegno." . Le sarebbe piaciuto raccontare la sua passione ma si stava parlando di lui, e a lei interessava solo quello. Sentirlo parlare le creava strane sensazioni allo stomaco.. E' davvero un bell'uomo pensò tra se e se e quasi si pentì di quella cosa. In fondo lui le aveva chiesto un consiglio professionale e lei aveva la testa altrove. Scrollò di nuovo la testa leggermente e si avvicinò con la sedia al tavolo per dare un'occhiata al foglio che Josh le aveva messo sotto gli occhi..
    "Nauthiz..." disse quasi sottovoce. Non era per niente una bella runa.. "Cosa vuoi sapere di preciso?" gli chiese, alzando lo sguardo dal foglio, e una ciocca le ricadde sugli occhi che rimise velocemente dietro l'orecchio. Parlare di Rune era diverso dal fare quattro chiacchiere per piacere. Ogni runa aveva un suo significato e un suo potere. Questo era saputo da tutti quelli che studiavano l'arte delle Antiche Rune.
     
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  12. Josh Wright
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    Il parere della runologia sarebbe stato utile all'aritmante.
    Josh infatti era arrivato ad un punto in cui nella predizione aveva decodificato una serie di lettere, che anagrammate avevano dato come risultato NAUTHIZ. Tuttavia, ebbe qualche perplessità alla fine di quella serie aritmantica.
    - Vorrei sapere come utilizzeresti Nauthiz per uccidere qualcuno. - rispose lui, sorseggiando altro tè.
    - Ogni runa ha un potere benefico e malefico; entrambi coesistono all'interno della runa, se ricordo bene. Nauthiz cosa fa? Come viene utilizzata? É importante Clarissa, davvero. -
    Lo sguardo di Josh cercò le iridi di lei. Non era solito chiedere aiuto, non lo avrebbe mai fatto se..se quella non fosse stata una predizione su se stesso. Su Josh. Sulla sua fine. La sua morte.
     
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  13. Clarissa Clary Fray
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    "Vuoi uccidere qualcuno?" fu la prima domanda che le uscì di bocca. Non credeva a ciò che aveva appena sentito. Poi vide Josh guardarla e ricambiò fissando il suo sguardo in quello del collega. Ok, era serio.. Non sapeva se rispondere o meno.. Avrebbe aiutato un uomo ad ucciderne un altro? "Beh.." iniziò "Nauthiz è una runa difficile, indica principalmente sofferenza, oppressione, incapacità di agire e reagire. Mette le persone di fronte a tutta l'oscurità che hanno nella loro anima. Ma ha molti altri significati.." contò con le dita. " Gli studiosi la considerano la Runa delle prove più difficili che ci attendono nel corso del "Viaggio dell'Eroe", presagio di limitazioni di tutti i tipi, come un blocco, un momento di carenza e privazione, che riporta all'essenziale, all'austerità. Alcuni dicono che indichi una difficoltà, che ci porta poi a sviluppare la forza di volontà necessaria per superarla. Io personalmente sono tra questi "alcuni". Ogni volta che l'ho incontrata ho dovuto fare delle scelte, o superare delle prove. Ma tutto ciò mi ha reso più forte." Tornò a fissarlo negli occhi "Posso dirti quindi con assoluta certezza che non è una runa che UCCIDE veramente, ma solo che ti mette nelle condizioni di non credere in te stesso.. fino a mandarti in paranoia.. fino a non farti mangiare più.. fino ad ucciderti dentro... e portarti alla morte.." le sue ultime parole sfumarono fino a diventare poco udibili.. "Cosa sta succedendo Josh?"
     
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12 replies since 9/9/2014, 17:26   133 views
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